widget

mercoledì 13 giugno 2012

L’inferno è spaventoso


IL TIMORE DI DIO DEVE ESSERE ANNUNZIATO A TUTTI

Esorcista - Prosegui e dì quanto il Cielo ti ordina di dire.

Demonio - Io, Belzebub, sono stato costretto a dirvi queste cose e sono costretto a raccomandarvi ancora: curate questo santo e salutare timore dell’Altissimo. Dovete parlarne tutti: gli educatori ai giovani loro affidati, i maestri ai loro bambini e i genitori ai loro figli. Deve parlarne il Papa a tutta la Chiesa, i Vescovi ai loro sacerdoti e i superiori religiosi alle anime consacrate. Soprattutto ne parlino i sacerdoti nelle loro omelie, molto più di quanto non facciano ora.
Se non viene predicato il timore dell’Altissimo in questa vita, non resterà che il terrore nell’altra, il terrore di un Giudice che di là non perdona, il terrore dell’inferno, un terrore tremendo, eterno e senza rimedio. Meglio per voi il timore di questa vita che le angosce del purgatorio nell’altra o il terrore eterno che trovereste all’inferno. (Grida paurosamente). Io sono costretto a dirvi che questa è la verità. Non credete a chi vi inganna dicendo che l’Altissimo è misericordia infinita e tralascia di dirvi che è anche giustizia infinita.
Il timore dell’Altissimo è cosa santa, è un mezzo di salvezza. È lui che ve lo dona. Ma voi custoditelo, accrescetelo, divulgatelo. Soprattutto educate i bambini fin da piccoli a vivere nel timore di lui. Solo così li difenderete dal peccato in questa vita e dall’inferno nell’altra.
Demonio - Non ci sono parole per descrivere l’inferno: neanche l’uomo con la più viva fantasia e con la più grande capacità di inventiva può riuscire a immaginarlo e tanto meno a descriverlo.
L’inferno è infinitamente peggio di quanto possiate pensare: il peggior campo di concentramento di questo mondo paragonato all’inferno sembra un angolo di paradiso.
Là tutto è dolore e un dolore così grande che i dolori della terra, al confronto, sembrano gioie.
Là tutto è disperazione perché l’inferno non finirà mai.
Là tutto è odio: da nessuno verrà una parola di conforto, ma, al contrario: il terrore di uno si assommerà al terrore di tutti gli altri.
Là tutto è tenebre e disarmonia.
Là è raccolto ogni male e regna solo la parola “castigo”.
L’inferno è una pattumiera in cui l’Altissimo getterà ogni immondizia umana e ogni uomo che, col suo rifiuto di obbedire alla sua legge, ha fatto di sé un rottame umano, un rifiuto di umanità, un mostro di brutture, un concentrato di ogni male.
Nemmeno l’Altissimo, pur con tutta la sua onnipotenza può farvi capire fino in fondo che cos’è l’inferno. Per capirlo bisogna solo provarlo.
Io non volevo dirvi queste cose, ma (e lo dice urlando) sono stato costretto a ricordarvele dalla SS.ma Trinità e dalla Madre del buon Consiglio, che non vuole che andiate perduti per sempre.
UN SOGNO IRREALIZZABILE

Demonio - È spaventoso che gli uomini non credano al suo vangelo nel quale tutto è verità. Verità che purtroppo non si possono cancellare.
Che cosa non daremmo noi dannati se potessimo cancellare la verità sull’eternità dell’inferno! Se noi potessimo dire: “Signore, fa che questo tormento cessi almeno alla fine del mondo, nel giorno del giudizio.
O, se non può finire l’inferno, che almeno finisca la nostra vita e noi possiamo piombare nel nulla!”. Se l’Altissimo ci garantisse questo…tutti noi dannati, nonostante le tremende sofferenze che dobbiamo sopportare, esploderemmo in un cantico di gioia e di ringraziamento e il nostro inferno ci sembrerebbe già un’anticamera di paradiso. Ma ora lasciami, non voglio più parlare!
GESÙ HA PIANTO PENSANDO ALL’INFERNO

Esorcista - Continua! Che cosa ancora ti ordinano di dire il Signore e la sua SS.ma Madre?

Demonio - Il Vangelo vi testimonia che Lui (si riferisce a Gesù) vi ha parlato molte volte dell’inferno; ve ne ha parlato sempre in tono minaccioso per aprirvi gli occhi e il cuore, per distogliere i vostri passi dalle vie che portano alla perdizione eterna e ne ha parlato anche in tono accorato, con infinita tristezza, pensando a quanti non avrebbero accolto le sue parole, i suoi richiami e a quanti avrebbero reso inutile la sua tremenda passione e la sua morte.
Ha pianto su Gerusalemme pensando alla sua rovina terrena: “Gerusalemme, Gerusalemme…”.
E quante altre volte ha pianto, nei suoi dialoghi segreti con il Padre, pensando, non alla rovina terrena di una città, ma alla rovina eterna di miliardi di uomini!
Ha pianto su tutti i peccati, perché ogni peccato è peggiore di qualsiasi disgrazia terrena, ma soprattutto ha pianto sui peccati di cui gli uomini non si sarebbero pentiti e che, per questo, avrebbero spalancato loro per sempre le porte dell’inferno.
Basta, basta, bastaaaaa!

Nessun commento:

Posta un commento