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sabato 1 settembre 2012

La storia straordinaria di Gloria Polo - Colpita da un fulmine è morta ed è risorta!


LE ANIME DEL PURGATORIO

Notate che io ero atea, ma lì cominciai a gridare: “Anime del Purgatorio! Per favore, tiratemi fuori di qui! Vi supplico, aiutatemi!”
Mentre gridavo, cominciai a sentir piangere migliaia e migliaia di persone, giovani… Sì, soprattutto giovani, con tanta, tanta sofferenza! Percepii che lì, in quel luogo terribile, in quel pantano d’odio e di sofferenza, stridevano i denti, con urla e lamenti che mi riempivano di compassione e che mai più potrò dimenticare… (Sono già passati 10 anni, ma ancora piango e soffro, quando ricordo la sofferenza di tutte quelle persone)… Dicevo, compresi che lì si trovavano tutte quelle persone che, in un attimo di disperazione, si erano suicidate… Adesso stavano in quei tormenti, con quegli esseri orribili vicino a loro, circondate da demoni che le tormentavano. Ma il più crudele di questi tormenti era l’assenza di Dio, perché là non si sente Dio. Compresi che, coloro che in un momento di disperazione si erano tolti la vita, dovevano rimanere lì, fra quei tormenti, fino a che sulla terra non fossero trascorsi tutti gli anni che avrebbero avuto ancora da vivere: perché tutti quelli che si suicidano, escono dall’Ordine Divino.
Quelle povere persone, soprattutto tanti giovani, tanti, tanti… Piangono e soffrono molto… Se l’uomo sapesse la sofferenza che lo aspetta, mai nessuno prenderebbe la decisione di togliersi la vita!
Sapete qual è il maggior tormento, là?
E’ vedere come i propri genitori, o i familiari, che sono vivi, stanno piangendo e soffrendo con tremendi sensi di colpa: se io l’avessi castigato, o se non l’avessi castigato, se io gli avessi detto, o non glielo avessi detto, se avessi fatto questo o quello… Alla fine, questi rimorsi così terribili, -un vero inferno per quelli che li amano e restano in questa vita-, sono ciò che più li fa soffrire. E’ il tormento maggiore per loro, ed è qui che i demoni infieriscono, mostrando queste scene:
“Guarda come piange tua madre, guarda come soffre, guarda come soffre tuo padre, guarda come sono disperati, come sono angosciati, come s’incolpano e discutono, accusandosi a vicenda, guarda tutta la sofferenza che hai procurato loro. Guarda come si ribellano contro Dio. Guarda la tua famiglia… Tutto questo per colpa tua!”
Ciò di cui queste povere anime hanno bisogno, è che quanti restano quaggiù comincino un cammino di conversione, che cambino vita, che facciano opere di carità, che visitino i malati… E che offrano Messe in suffragio dell’anima del defunto. Queste anime beneficiano enormemente di tutto ciò. Infatti, le anime che si trovano in Purgatorio non possono più fare niente per se stesse. Niente! Ma Dio sì, attraverso la Messa. Anche noi dobbiamo aiutarle in questo modo.
Compresi dunque che quelle povere anime non potevano aiutarmi, e in questa sofferenza, in questa angoscia, cominciai nuovamente a gridare: “Ma qui c’è un errore! Guardate che io sono una santa! Io non ho mai rubato! Non ho mai ucciso! Non facevo male a nessuno! Anzi, prima di andare in fallimento, importavo i migliori prodotti dalla Svizzera, toglievo e aggiustavo i denti, e molte volte non facevo pagare se i clienti non potevano permetterselo! Io facevo la spesa e la donavo ai poveri! Che ci faccio qui?!...”
Rivendicavo i miei diritti! Io, che ero così buona, che sarei dovuta andare dritta in Cielo, che cosa ci facevo lì?!
Andavo tutte le Domeniche a Messa, nonostante mi considerassi atea e non dessi attenzione a ciò che il sacerdote diceva; non mancavo mai. Se mancai alla Messa della Domenica 5 volte in tutta la mia vita, era tanto! Cos’è che ci facevo lì?!
“Ma che ci faccio io, qui? Tiratemi fuori di qui! Tiratemi fuori di qui!”. Continuai a gridare atterrita, con quegli esseri orribili appiccicati a me!
“Io sono cattolica! Io sono cattolica, per favore, tiratemi fuori da qui!”

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