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martedì 11 febbraio 2014

RITO AMBROSIANO - Mercoledì della settimana della V domenica dopo l’Epifania


Lettura del libro del Siracide 38, 34c - 39, 10

Differente è il caso di chi si applicaa meditare la legge dell’Altissimo.Egli ricerca la sapienza di tutti gli antichie si dedica allo studio delle profezie.Conserva i detti degli uomini famosie penetra le sottigliezze delle parabole,ricerca il senso recondito dei proverbie si occupa degli enigmi delle parabole.Svolge il suo compito fra i grandi,lo si vede tra i capi,/viaggia in terre di popoli stranieri,sperimentando il bene e il male in mezzo agli uomini.Gli sta a cuore alzarsi di buon mattinoper il Signore, che lo ha creato;davanti all’Altissimo fa la sua supplica,apre la sua bocca alla preghierae implora per i suoi peccati.Se il Signore, che è grande, vorrà,egli sarà ricolmato di spirito d’intelligenza:come pioggia effonderà le parole della sua sapienzae nella preghiera renderà lode al Signore.Saprà orientare il suo consiglio e la sua scienzae riflettere sui segreti di Dio.Manifesterà la dottrina del suo insegnamento,si vanterà della legge dell’alleanza del Signore.Molti loderanno la sua intelligenza,egli non sarà mai dimenticato;non scomparirà il suo ricordo,il suo nome vivrà di generazione in generazione.I popoli parleranno della sua sapienza,l’assemblea proclamerà la sua lode.           

Salmo
Sal 62 (63)

       ®    Io cerco il tuo volto, Signore.

O Dio, tu sei il mio Dio,
dall’aurora io ti cerco,
ha sete di te l’anima mia,
desidera te la mia carne
in terra arida, assetata, senz’acqua. ®

Così nel santuario ti ho contemplato,
guardando la tua potenza e la tua gloria.
Poiché il tuo amore vale più della vita,
le mie labbra canteranno la tua lode. ®

Così ti benedirò per tutta la vita:
nel tuo nome alzerò le mie mani.
Come saziato dai cibi migliori,
con labbra gioiose ti loderà la mia bocca. ®

Quando nel mio letto di te mi ricordo
e penso a te nelle veglie notturne,
a te che sei stato il mio aiuto,
esulto di gioia all’ombra delle tue ali.
A te si stringe l’anima mia:
la tua destra mi sostiene. ®

Vangelo
Lettura del Vangelo secondo Marco 8, 1-9

In quei giorni, poiché vi era di nuovo molta folla e non avevano da mangiare, il Signore Gesù chiamò a sé i discepoli e disse loro: «Sento compassione per la folla; ormai da tre giorni stanno con me e non hanno da mangiare. Se li rimando digiuni alle loro case, verranno meno lungo il cammino; e alcuni di loro sono venuti da lontano». Gli risposero i suoi discepoli: «Come riuscire a sfamarli di pane qui, in un deserto?». Domandò loro: «Quanti pani avete?». Dissero: «Sette». Ordinò alla folla di sedersi per terra. Prese i sette pani, rese grazie, li spezzò e li dava ai suoi discepoli perché li distribuissero; ed essi li distribuirono alla folla. Avevano anche pochi pesciolini; recitò la benedizione su di essi e fece distribuire anche quelli. Mangiarono a sazietà e portarono via i pezzi avanzati: sette sporte. Erano circa quattromila. E li congedò.            

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