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giovedì 6 febbraio 2014

RITO AMBROSIANO - Venerdi, settimana della IV Domenica dopo l'Epifania

Lettura del libro del Siracide 37, 1-6

Ogni amico dice: «Anch’io sono amico», / ma c’è chi è amico solo di nome. / Non è forse un dolore mortale / un compagno e amico che diventa nemico? / O inclinazione al male, come ti sei insinuata / per ricoprire la terra di inganni? / C’è chi si rallegra con l’amico quando tutto va bene, / ma al momento della tribolazione gli è ostile. / C’è chi si affligge con l’amico per amore del proprio ventre, / ma di fronte alla battaglia prende lo scudo. / Non dimenticarti dell’amico nell’animo tuo, / non scordarti di lui nella tua prosperità.

SALMO
Sal 54 (55)

  ® Il Signore non permetterà che il giusto vacilli.

Dentro di me si stringe il mio cuore,
piombano su di me terrori di morte.
Mi invadono timore e tremore
e mi ricopre lo sgomento. ®

Ecco, errando, fuggirei lontano,
abiterei nel deserto.
In fretta raggiungerei un riparo
dalla furia del vento, dalla bufera. ®

Se mi avesse insultato un nemico, l’avrei sopportato;
se fosse insorto contro di me un avversario,
da lui mi sarei nascosto.
Ma tu, mio compagno, mio intimo amico,
legato a me da dolce confidenza!
Camminavamo concordi verso la casa di Dio. ®

Io invoco Dio e il Signore mi salva.
Di sera, al mattino, a mezzogiorno
vivo nell’ansia e sospiro,
ma egli ascolta la mia voce; ®

in pace riscatta la mia vita
da quelli che mi combattono:
Dio ascolterà e li umilierà,
egli che domina da sempre;
essi non cambiano e non temono Dio. ®

VANGELO
Lettura del Vangelo secondo Marco 7, 1-13

In quel tempo. Si riunirono attorno al Signore Gesù i farisei e alcuni degli scribi, venuti da Gerusalemme. Avendo visto che alcuni dei suoi discepoli prendevano cibo con mani impure, cioè non lavate – i farisei infatti e tutti i Giudei non mangiano se non si sono lavati accuratamente le mani, attenendosi alla tradizione degli antichi e, tornando dal mercato, non mangiano senza aver fatto le abluzioni, e osservano molte altre cose per tradizione, come lavature di bicchieri, di stoviglie, di oggetti di rame e di letti –, quei farisei e scribi lo interrogarono: «Perché i tuoi discepoli non si comportano secondo la tradizione degli antichi, ma prendono cibo con mani impure?». Ed egli rispose loro: «Bene ha profetato Isaia di voi, ipocriti, come sta scritto: / “Questo popolo mi onora con le labbra, / ma il suo cuore è lontano da me. / Invano mi rendono culto, / insegnando dottrine che sono precetti di uomini”. Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini». E diceva loro: «Siete veramente abili nel rifiutare il comandamento di Dio per osservare la vostra tradizione. Mosè infatti disse: “Onora tuo padre e tua madre”, e: “Chi maledice il padre o la madre sia messo a morte”. Voi invece dite: “Se uno dichiara al padre o alla madre: Ciò con cui dovrei aiutarti è ‘korbàn’, cioè offerta a Dio”, non gli consentite di fare più nulla per il padre o la madre. Così annullate la parola di Dio con la tradizione che avete tramandato voi. E di cose simili ne fate molte».

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